Dopo una parvenza di volontà nel voler lavorare di cinema
più profondo con Watchmen, Zach
Snyder torna al vuoto intrattenimento fine a se stesso già visto con 300.
Le premesse erano alte, vedi le dichiarazioni del produttore
esecutivo Nolan (“questo
nuovo Superman sarà diverso da qualsiasi altra versione apparsa fino a questo
momento al cinema”), vedi Zimmer a guidare l’orchestra, vedi il soggetto più
che delicato.
Vediamo
un po se l’attesa è stata poi premiata.
-Trama
Nonostante la collaborazione alla sceneggiatura di
Christopher Nolan e David Goyer (I due avevano già lavorato insieme nello
scrivere un film di un’altra stazza, The
dark knight, solo che quella volta c’era anche Jonathan Nolan), la trama si
rivela scontata, senza colpi di scena e noiosa.
Non sto neanche a raccontarvela perché fin troppo ripetuta:
Jor-El lancia Kal-El verso la terra, il bambino diventa Superman, arrivano i
cattivi, Superman vince. Sorpresi? Non credo...
degni di nota solo due punti: la mancanza di buchi di trama
e l’aver trattato in maniera un attimo più approfondita la questione di
Krypton, faccenda mai mostrata così lungamente nei Superman da grande schermo
precedenti.
Un aspetto che mi ha molto deluso è il background
psicologico di Clark. Se la trilogia del Batman di Nolan è riuscita a farsi
apprezzare così tanto, credo sia merito dell’impronta di realismo psicologico
data al personaggio e all’ambiente in cui vive: tutto Batman Begins infatti ha il compito di farci seguire l’evoluzione
interna di Bruce Wayne, il perché lui è così, perché compie certe scelte,
perché crede in ciò che crede. E data la produzione dedicata a Nolan di Man of steel, mi ero illuso potesse
essere così anche per Kal-El, ma così non è stato. Certo Snyder non ha tre film
a disposizione e si è dovuto arrangiare, ma ha trattato davvero male la
questione.
Dunque, trama soporifera e assolutamente non aggressiva, se
dovessi paragonarla a un colore direi calcestruzzo, e neanche armato (sì, sono
in sessione esami). 4.
-Soundtrack
Hans Zimmer, la baracca la porta avanti solo lui e i poveri
cristi che hanno renderizzato tutto il film. Un attimo più noioso e monotono
rispetto alle sue precedenti colonne sonore, di quelle che ascolteresti tutte
per intero come nel caso di Inception,
a tale motivo non riesco a dargli il massimo, non vorrei fosse l’inizio di una
discesa per il maestro tedesco, ma credo più in una piccola caduta.. si risolleverà,
si risolleverà. 8.
-Fotografia
Qui abbiamo una bella notizia ed una brutta:
Iniziamo dal peggio: Solita fotografia all’americana, grande
qualità dei mezzi ma davvero poca inventiva sul come riempire l'obbiettivo, di
quell’ignoranza grafica che ti fa venire voglia di rubargli le mega 3D-Cam da
millemila “bucks” e girarci qualcosa per cui valga davvero la pena spendere
tutti quei soldi che di certo sarà costata.
Il 3D, appunto, Snyder si è sempre ritenuto non interessato
alla qualità 3D e si è visto tutto, il tridimensionale quasi non si vede, e
dico andrebbe bene se fosse stato un classico 2D, o se il treddì si fosse
pagato meno del normale, ma io ho pagato ben 12 fott*****imi €uro per il 3D,
DOV’E’ IL MIO 3D?
Il meglio arriva invece dagli effetti grafici: Un buon 80%
del film è interamente un render, ma sono render seri, fatti davvero bene,
certo alcune motion-sequences sono fatte un po col deretano (vedi quella in cui
Zod scaraventa la macchina di babbo Jonathan dentro casa Kent, pensata davvero
male), ma gli effetti grafici meritano tanta stima. Voglio dire son fatti così
bene che li prendi quasi per veri, ci sei dentro, ti senti forse coinvolto..ma
poi mettono una tartaruga sul ventre Russel Crowe, e li realizzi che sono andati
troppo oltre, ci sono dei limiti oltre cui la mente umana non si lascia
prendere in giro. 6,5.
-Recitazione
Come tutti i film dai larghi budget, la selezione del cast
permette l’ingaggio di attori che sanno fare il loro lavoro, chi meglio, chi
peggio, ma bene o male nessuno ti fa proprio disperare.
.Il migliore: Nessuna interpretazione da batticuore
pervenuta, il più bravino forse forse Kevin Kostner nei panni di Jonathan Kent,
se non fosse per la scena della sua morte, orribile. Magari l’unica che mi faceva
un certo effetto quando appariva sullo schermo era Amy Adams (Peggy la figliola
masturbatrice di babbo Dodd in The Master)
nel panni di Lois Lane, messa li forzatamente in un ruolo fuori posto ma non
male interpretato, ma sarà stato merito del mio debole per le rosse...
.Il peggiore: Lara Vor-Van, madre naturale di Kal-El
interpretata da Ayelet Zurer, appare per 10 minuti e da il peggio di se, ad
esempio quando suo marito Jor-El le spiega che dovranno separarsi per sempre
dal loro unico genito che potrebbe morire lungo la via, e lei da brava madre
amorosa rimane quasi impassibile alla notizia, se non una lacrimuccia più finta
che mai.
Per il resto Russel Crowe bravino ma dopo che Jor-El è stato
interpretato da un certo Marlon Brando appena appena 35 anni fa ti aspetti di
più. Henry Cavill nei panni di Clark Kent ci sta bene per la statuarietà,
magari meglio all’inizio per la barba che mai abbiamo visto su un superman al
cinema ma poi entra troppo nella leggenda del personaggio e diventa
pathos-impermeabile (dio quant’è brutta la scena della morte di Jonathan).
Michael Shannon sembra arrabbiato quasi sul serio ma con quel pizzetto nella
seconda parte del film non è proprio credibile, no no. 5,5.
-Ritmo
Gestito in alternanza di ritmi differenti, Snyder non riesce
proprio a fare bene il suo lavoro: alterna flashback lenti a scene veloci e non
sono di quei distacchi netti che piacciono, capisci che stanno iniziando a fare
qualcosa solo quando parte Zimmer, ma il suo merito l’ha già avuto col voto
alla voce soundtrack. 4.
-Extra
1. Aspettative non mantenute (-1), e i soldi li ha messi
Nolan (-1).
2. Brutto, ma non brutto quanto Superman returns (+1)
3. Tipici sput******nti all’americana: vedi tra le prime
scene il primo piano al suo “six-pack”, vedi l’ultima in cui nessuno lo
riconosce perché ha gli occhiali da nerd... sul serio, Nolan non si è
arrabbiato quando ha visto queste cose? (-2)
Totale: 5 su 10 (così tanto?)
Film d’intrattenimento per bambini, botte da orbi tutto il
tempo, nulla più.
PICCOLO EXTRA
Volendomi farmi perdonare dell’enooorme ritardo d’uscita
della recensione (Ripeto, la sessione estiva stramazza)
vi informo che, per i residenti a Milano, a Palazzo Reale c’è una “mostra”
dedicata a nientepopodimenoché Sir. Alfred Joseph Hitchcock. Prezzo d’entrata
8€ (6,5 se studenti) ma non so dirvi se li valga o no, ci sono stato e non ti
da più informazioni di quante non te ne dia Wikipedia, certo c’è qualche video
interessante ma si trova di meglio restando a casa. Ho colto la bassezza
dell’entità della mostra nella sala di The
birds, dove gran parte del commento è stato lasciato a Ron Underwood,
voglio dire, al regista di Tremors
non dovrebbe essere permesso neanche di entrare da spettatore ad una mostra sul
regista di Vertigo.
Piccolo consiglio: Se ci andate portatevi 13€ in più, al
negozietto all’entrata vendono una buona ristampa de “Il cinema secondo
Hitchock” scritto da un certo Francois Roland Truffaut,
se amate il cinema dovete leggerlo.
Scusate ancora per il ritardo
Il Tarantino
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